COMITATO D’EMERGENZA PER LA DISOCCUPAZIONE - Nel 1946, in particolare verso l’inverno, la disoccupazione era molto diffusa e certamente rappresentava un problema sociale che avrebbe anche potuto sfociare in disordini. In questo quadro sorse il “COMITATO D’EMERGENZA” che il 13 agosto del ‘46 si confrontò con la “Camera del Lavoro e la Federazione degli Agricoltori “ di Parma, allo scopo di trovare fonti di occupazione o in alternativa fondi per distribuire sussidi.
Detto comitato analizzò le possibili fonti di occupazione, quali aziende agricole e industriali e stilò una lista di nominativi che dovevano dare lavoro ad un certo numero di persone oppure versare denaro. Naturalmente l’attività del comitato non era certo gradita alle aziende alle quali si richiedevano i tributi. Costoro infatti si rivolsero al prefetto che sollecitamente inviò la seguente lettera al sindaco.
Naturalmente, dopo una ventina di giorni, il sindaco inviò la seguente risposta al prefetto.
Il prefetto non mancò d’inviare un'ulteriore missiva al sindaco, ribadendo che la richiesta di contributi ad industriali e agrari era una tassazione non autorizzata, ma non accennò a provvedimenti.
Una comunicazione del segretario comunale, datata 28 gennaio 1947, ci fornisce un succinto resoconto dell’operazione che era ben lontana dalle aspettative. Tra le ditte tassate, che dopo vari richiami aderirono a tale richiesta, compaiono le Terme di Monticelli che versano la cifra di 200.000 lire