Credenze usanze e feste in Monticelli - da una nota di Casalini Giorgio:
- 5 gennaio: il taglio del tortello nella stalla (vedi monografia Lanzi). Alla sera era tradizione lasciare apparecchiata la tavola perché passavano i re Magi, che dovevano rifocillarsi dal lungo viaggio;
- Il Giovedì Grasso. Si cena con un grosso cotechino, con contorno di verze;
- La prima domenica di maggio. Si installava il “festival per il ballo”.
- 17 maggio, S. Antonio Abate protettore degli animali. S. messa alle 11 e processione con la statua del Santo. La sera precedente, se si andava nella stalla, non si doveva giocare né parlare perché quella notte gli animali parlavano tra di loro.
- 24 marzo, “la Madona di Fami da Fagot”. Se in quel giorno si andava nell’orto, sarebbe venuta la biscia in casa;
- Durante la settimana santa la rezdora procedeva alle pulizie di Pasqua: lucidava le pentole di rame, puliva a fondo i pavimenti e cambiava le lenzuola.
- Gli smaggi – La sera del 30 aprile i giovanotti organizzavano gli smaggi, ovvero prelevavano oggetti da una casa o da un podere e li portavano altrove, spesso in piazza. Quella sera i contadini cercavano di mettere sotto chiave tutto quello che era possibile, ma ugualmente il primo maggio nella piazza si trovavano attrezzi, vasi di fiori e altro.
- La prima domenica di maggio. Al mattino si assisteva alla messa e al pomeriggio si andava in processione all’oratorio di S. Matteo.
- 23 giugno, S. Giovanni. Si mangiavano i tortelli d’erbetta ( la roseda ed S. Zvan ) e la sera dopo si raccoglievano le noci per fare il nocino;
- 16 luglio Beata Vergine. Si installava il “festival per il ballo”
- Il 9 ottobre, la domenica più vicina si festeggiava S. Donnino ed era la sagra del paese.
- 2 novembre, festa dei morti. Si mangiavano le castagne lesse e si recitava il santo rosario.