Elenco delle storie
EVENTI BELLICI SUL TERRITORIO
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Periodo StoricoLa Seconda Guerra Mondiale e le memorie
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Argomento storicoLa Seconda Guerra Mondiale
EVENTI BELLICI SUL NOSTRO TERRITORIO - Tedeschi di giorno e partigiani di notte - Non era infrequente che durante il giorno truppe tedesche si presentassero nelle nostre campagne per rastrellamenti o per raccattare cibo. Succedeva anche che qualche partigiano si presentasse la notte per andare a dormire nel fienile. E non mancavano le spie, per fede fascista o per semplice invidia. Succedeva che qualcuno notasse la presenza di estranei intorno a casa e, puntualmente, il giorno dopo la milizia si presentava a fare sopralluoghi nel fienile e altrove, alla ricerca di tracce che generalmente erano state rapidamente eliminate, come l'esperienza aveva insegnato.
Dalle memorie di Mazzoni - Avvenivano spesso anche “ spezzonamenti notturni” da parte di un pilota solitario che chiamavano Pippo. Siccome vigeva l’oscuramento, si era obbligati a chiudere porte e finestre in modo che non si potessero vedere luci dall’alto. Avvennero in quel tempo due spezzonamenti notturni: uno a S. Anna e uno nel podere Morzola dei Serviti con danni ai fabbricati. Un episodio veramente terrificante avvenne negli ultimi mesi di guerra (febbraio –marzo 1945) a scuola. A Basilicagoiano eravamo rimasti in due scolari per delle lezioni preparatorie pomeridiane all’ammissione alla scuola media. La nostra aula era rivolta con le finestre verso sud, dalle quali si vedeva distintamente lo stabilimento Valparma con la sua ciminiera; vedemmo uno stormo di bombardieri che arrivava a bassa quota e corremmo a rifugiarci in un ripostiglio che fungeva da cantina; subito un possente boato sembrò far vacillare il fabbricato . Quando tornammo nell’aula trovammo tutti vetri delle grandi finestre frantumati sui banchi dove dieci minuti prima eravamo seduti.
I bombardamenti dei ponti sull’Enza - Verso la fine del 1943, i due ponti sull’Enza per S. Ilario e per Montecchio erano intransitabili per la distruzione di due arcate nel primo e di un’arcata nel secondo. Furono tanti i bombardamenti susseguitisi : al Moro, il magazzino del consorzio agrario fu raso al suolo, mentre la statua di s. Giovanni Nepomuceno, nonostante le tante schegge, resse egregiamente . Nella primavera del 1944 i tedeschi mobilitarono tutte le forze giovani e meno giovani della TOT per costruire due ponti sull’Enza, in sostituzione di quelli distrutti. Il primo venne costruito a circa un chilometro a sud della via Emilia: sembrava solido, durò tutta l’estate ma alla fine di ottobre una grossa piena del fiume lo spazzò via. Il secondo venne costruito in prosecuzione della via “Resga Enza “ ed ebbi modo di seguirne i lavori perché ogni giorno portavo il latte alla latteria “Val d’Enza”. Venne allargata tutta la via Resga Enza, compreso il ponte sul canale della Spelta : dall’ingresso del fiume sino a 50 metri dalla sponda reggiana furono costruite 4 o 5 arcate in muratura solida dell’altezza di circa 2 metri con sovrastante getto di cemento. I calcoli erano stati però troppo ottimistici e la piena di ottobre portò via tutta la strada sopraelevata e tutto il getto di i cemento armato: rimasero soltanto a ricordo dell’opera i 5 o 6 monconi di muro di sostegno del ponte.
La mattina del 24 aprile 1945, una colonna di tedeschi in ritirata proveniente dal reggiano attraversò l’Enza appena a valle del ponte inagibile. Vi erano anche una ventina di robusti cavalli che, appaiati, trasportavano materiali con veicoli a quattro ruote che noi chiamavamo “i carrettoni”. Furono sorpresi dai caccia americani verso mezzogiorno nel terreno a nord della strada provinciale tra il fiume e il cosiddetto “montirone”. Fu una carneficina: finita l’incursione aerea vi erano stesi nel campo circa una ventina di cavalli, tutti morti. Erano le ultime ore di guerra e cessarono gli attacchi aerei.
Qualcuno ricorda che a mitragliamento terminato molte persone accorsero per recuperare la carne dei cavalli, e altri per depredare i militari uccisi.
Verbale di decesso a seguito di mitragliamenti | La ricostruzione dell’arcata del ponte distrutta |
Da note d’archivio comunale – Mitragliamenti a Basilicanova – Il 1° aprile 1945, alle 13,30 in via Maestà, un caccia americano sorprese un automezzo che si stava recando presso l’abitazione di Giovanni Giovanardi : perirono all’istante i due passeggeri Maghenzani Aldo e la moglie Danqueger Berta, di origine tedesca; il giorno seguente morì per le ferite l’autista Zecchi Ancillo. Il documento precisa che si trattava di cittadini di nazionalità italiana e di razza ariana. Il giorno successivo veniva colpita e uccisa da colpi di mitraglia aerea la signora Carbognani Alberta.
Disposizioni prefettizie – Per l’istituzione di squadre di riparazione danni da bombardamenti
I bombardamenti oltre alle vittime producevano danni alle strutture viarie. Pertanto, su ordine del prefetto, si procedette prima a stilare una lista di personale disponibile per le riparazioni. Questa lista raggruppava ben 399 nominativi; poi, come previsto dalle disposizioni prefettizie, si crearono 19 squadre addette alla manutenzione stradale.
Non abbiamo rilevato contabilità dei lavori e di eventuali pagamenti, anche se, nella cartellina, un foglio senza intestazione riporta :
Montechiarugolo 642 Basilicagoiano 1646 Basilicanova 2401
Montechiarugolo 1140 Tortiano 652 Totale 6405
Questi numeri fanno pensare alle ore lavorate.
Tra le note curiose riportiamo che da un dettagliato censimento dei vetri rotti, risultano infranti, e quindi da sostituire, 2.340,7 mq di superfici vetrate.
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Data creazioneSabato, 23 Maggio 2020
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Ultima modificaDomenica, 19 Maggio 2024