Nell’Ottocento si tendeva a realizzare piccole fornaci laddove servivano i mattoni. Il forno poteva essere costruito con pareti fisse, ma per piccole produzioni gli stessi mattoni crudi fungevano da struttura. Nella prima metà del Novecento queste fornaci erano già sparite e si lavorava in strutture fisse dotate di alti camini, ma la lavorazione del mattone o del coppo era ancora fatta a mano, ponendo l’argilla ben impastata con acqua negli stampi e mettendo poi i mattoni all’aperto per farli essiccare al sole. A riprova di questo sistema di essiccazione naturale si ritrovano ancora mattoni di quei tempi con la superficie butterata da un improvvisa pioggia. Verso la fine dell’Ottocento a Basilicanova fu costruita una fornace di tipo industriale con diversi addetti e un edificio nel quale si procedeva alla cottura, ma la formatura manuale e l’essiccazione del mattone erano invariate rispetto al passato.
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Primo Novecento a Montechiarugolo |
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Fine Novecento a Shana Yemen |
Il mattone di Parma – Dall’edificio sito in piazza Garibaldi, angolo con via Cavour, emerge un blocco di arenaria scolpito a forma di mattone. Probabilmente attorno all’anno Mille la municipalità lo ha fatto realizzare ed esporre nella piazza ove si teneva il mercato per fornire ai fornaciai e muratori le dimensioni ufficiali del manufatto, che approssimativamente ha una lunghezza di 30 cm, una larghezza di 14 cm e la profondità (testa) di 5,5 cm. Infatti, per esigenze strutturali, nelle pareti a due o più teste, la larghezza deve essere la metà della lunghezza meno uno strato di calce.
Ne risulta un oggetto decisamente pesante, ma in un tempo in cui molte costruzioni erano in pietra, non deve essere sembrato un problema. L’altezza (o spessore), oltre al peso, poteva dare problemi nella cottura e una scarsa versatilità nelle costruzioni: infatti l’attuale mattone ”Uni“ ha un'altezza (o spessore) ben più basso, ovvero 5 cm, dimensione che ritroviamo anche in alcuni mattoni locali, probabilmente realizzati nell’Ottocento, con lunghezze variabili dai 26 ai 29 cm. Comunque, dall’osservazione della chiesa di piazzale Barbieri, si riscontrano mattoni lunghi 30 o 31 cm, con la testa di 14 e 15 cm e l'altezza di 12 cm, quindi non molto diversi dal cosiddetto “mattone di Parma”.
Dei FORNACIAI non abbiamo rilevato elenchi d’ imprese.