Elenco delle storie
GIORGIO GHERRI DA MONTECHIARUGOLO
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Periodo StoricoLa Seconda Guerra Mondiale e le memorie
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Argomento storicoLe nostre memorie del 900 da Montechiarugolo
LE NOSTRE MEMORIE DA MONTECHIARUGOLO
MEMORIE DI GIORGIO GHERRI classe 1930
Intervista della nipote dodicenne nel 2008:
Come passavi il tempo alla mia età?
All’età di 12 – 13 anni era da poco iniziata la II° guerra mondiale, i tempi erano duri e la routine giornaliera prevedeva scuola al mattino e al pomeriggio sino alle 16 ( avviamento agrario con molte esercitazioni pratiche ). Appena a casa ci si radunava tutti in piazza del Castello, e lì si decideva che gioco effettuare. Molto frequente era il calcio nella stessa piazzetta erbosa. Oppure puntate nel fiume Enza per nuotare, se era estate, o per giocare alle squadre armate con rudimentali spade di legno e dopo aver costruito ”fortini“ ( casotti di fronde e canne ) dando corso anche noi ad una minuscola guerra. Poi a casa a fare i compiti magari al lume di una candela. A letto si andava presto.
Come ti divertivi?
Il tempo del divertimento era limitato, almeno secondo noi, e durava fino a che i genitori non ci chiamavano a casa gridando per il paese o con un fischio a noi ben noto. Gli attrezzi per giocare erano artigianali, costruiti da noi stessi, come il gerlo: un pezzetto di legno con due punte su cui si batteva con una ”cannella” e, mentre il gerlo saltava, lo si percuoteva buttandolo il più lontano possibile . Vinceva chi raggiungeva la maggior distanza. C’era poi lo schioppetto, cioè un pezzo di canna di bambù, svuotato del midollo interno, nel quale si introducevano due batuffoli dello stesso midollo alle estremità. Con un bastone di giusto calibro si dava un colpo violento e secco da una parte e si faceva così partire per compressione l’altro batuffolo che produceva il rumore di un piccolo sparo.
Cosa si faceva durante le feste?
Le feste nel corso dell’anno erano poche. Oltre a quelle religiose del Natale e di Pasqua c’era la fiera del paese ( la prima domenica di agosto ). Arrivavano allora le bancarelle che vendevano le motociclette e le macchinine di latta, le rivoltelle per scoppiare le capsuline , le bambole e le maschere di cartone. C’erano i burattini con Fagiolino e Sandrone nel piccolo palco montato contro le mura del castello. Poi a tavola c’era la carne e anche la torta fatta in casa. Era una giornata speciale. Dopo la guerra si ballava nel “Festival” con il pavimento in legno montato in piazza.
Quali erano i giochi che ti piacevano di più?
Un gioco che mi piaceva e che ci faceva correre e nascondere in gruppo per non farsi scoprire dai componenti del gruppo rivale, era chiamato “ alle squadre “. Per lo più ci si infilava nei solai sottotetto e nei fienili e non si fiatava in attesa di far passare più tempo possibile prima del ritrovamento. Un altro gioco prevedeva la costruzione di un telefono: due coppette da gelato di carta cerata, collegate con un filo da cucire. Tenendolo teso e parlando in una coppetta, si sentiva la voce nell’altra.
Cosa pensi dei giovani d’oggi ?
I giovani di oggi sono dei video-dipendenti. Sono condizionati da quello che fa vedere e dice la TV. Non pensano più con la loro testa e non riescono ad organizzarsi di fronte alle difficoltà. Sono troppo coccolati dai famigliari. Maturano prima, come conoscenze del mondo, ma sono obbedienti ai media che hanno un proprio interesse pubblicitario, politico, religioso o ateo. Tutto quello che non è positivo ritrova la colpa in noi persone adulte: i giovani sono le vittime. Noi dobbiamo impegnarci per dare agli uomini di domani i nobili principi della vita umana, ora dimenticata.
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Data creazioneMartedì, 02 Giugno 2020
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Ultima modificaMartedì, 28 Maggio 2024