Nel 1285 venne costruito un nuovo ponte sulla via Emilia che consentiva il passaggio tra le due sponde dell’Enza, ma dopo pochi anni venne distrutto da una piena e la nuova ricostruzione avvenne solo nel 1534. Nel periodo intermedio, il transito sulla via Emilia poteva avvenire attraverso i guadi nei periodi di magra del fiume e con una chiatta, detta nave, nei periodi di piena. Un guado e una nave erano posti sul tracciato della via Claudia ( attuale via Emilia ), mentre un secondo guado si trovava a valle dell’attuale ponte per Montecchio, di fronte al Romito. Il feudo dei Torelli si estendeva lungo tutta la sponda sinistra dell’Enza, da Tortiano sino alla via Claudia. Nel 1482 Amuratte Torelli forte di un manipolo di 100 armati iniziò a incassare le gabelle per il guado verso Montecchio e quelle della via Emilia; per quest’ultimo il Comune di Parma lamentò una perdita di oltre 2.000 ducati d’oro. A seguito delle proteste del Comune il Torelli rinunciò ad incassare le gabelle sulla via Claudia, ma nel 1500, sfruttando un periodo di debolezza del Comune di Parma, tornò a gestire anche questo traghetto.