Elenco delle storie
I LOCALI DI SVAGO
-
Periodo StoricoDal dopoguerra ad oggi
-
Argomento storicoCambiamenti… fine delle ideologie?
I LOCALI DI SVAGO – Sino agli anni Settanta, in occasione di fiere o feste, venivano installati i “festival “, ovvero strutture con pavimentazioni e pareti in legno rapidamente montabili e smontabili, coperti da tendoni. Con il richiamo di orchestre rinomate si organizzavano serate danzanti. Particolare indispensabile per la reputazione delle ragazze era l’accompagnatrice, definita “ la vecchia “, ovvero una donna sposata, in genere non giovanissima perché non doveva partecipare alle danze, ma garantire il decoro dell’assistita. Successivamente con il cambiare dei costumi e qualche soldo in più da spendere, il ballo divenne uno svago che ci si poteva concedere anche tutte le domeniche: sorsero così le sale da ballo.
A Monticelli Terme, che nel 1950 rappresentava una località di un certo fascino turistico, si realizzò il Dancing Giardino, aperto in primavera e in estate. Monticelli, in qualità di rinomato centro termale, ospitava molte signore e signorine forestiere che frequentavano volentieri questo elegante locale all'aperto, attirando così vari giovanotti di provenienza prevalentemente reggiana. Il locale cessò l’attività all’inizio degli anni Ottanta e divenne un parcheggio auto.
Dancing giardino
In quegli anni erano attive anche le sale cinematografiche di paese;
A Monticelli il locale del teatro Littorio, creato a metà anni Trenta, ha funzionato per diversi anni come sala cinematografica. Successivamente l’Amministrazione ha tentato di dar vita per il periodo estivo a cicli di film all’aperto, ma con scarsa adesione di pubblico.
Riportiamo il manifesto Estate a Monticelli '85, riguardante in realtà tutto il Comune, che presenta una grande varietà di eventi:
A Basilicanova i cinematografi erano addirittura due: uno parrocchiale, l’altro privato, il cinema Marconi (detto "AL SALON") . Questo locale è situato in un palazzo in via Argini Sud ed è stato molto frequentato dalle persone della zona, prima come teatro, poi come cinema e infine come palestra, testimone di sentimenti e storie popolari che hanno contribuito a ricreare e divertire diverse generazioni.
Il palazzo fu costruito dai capimastri Gino e Riccardo Colla nel 1929, con progetto dell'ingegnere Giovanni Adorni, su commissione di Ivanoe Corradi, primo proprietario della fornace di Basilicanova e padre della allora famosa cantante lirica e attrice Nelly Corradi. Venne poi acquistato, prima dal sig. Bertozzi, poi, nel 1935, da Massimino Dall'Orto per 48.000 £. Oltre al salone cinema-teatro, questo stabile ha ospitato nei suoi vasti locali, nel corso degli anni, diverse attività artigianali e commerciali: la falegnameria di Dario Ombellini, il laboratorio del marmista Zarotti, uno tra i primi prosciuttifici della nostra zona, un macello per maiali, un'osteria, un negozio di generi alimentari, un laboratorio di maglieria, un negozio di ferramenta e una lavanderia.
La prima destinazione della grande sala fu cinema-teatro. Il cinema era a piccolo schermo e le immagini venivano proiettate al centro del boccascena contro un telo bianco. Oltre alla proiezione di film si alternavano spettacoli vari: operette, varietà, commedie (anche dialettali con le più famose compagnie del tempo come i fratelli Clerici, Montacchini e Lanfranchi), i burattini dei Ferrari, prestigiatori e illusionisti. Oltre alla platea, c'era anche un loggione, al quale si accedeva tramite una scala di legno.
Nel 1938 il palcoscenico, che disponeva di settecento metri di cantinelle per la costruzione delle scene, venne demolito per far posto ad uno schermo gigante, il Cinemascope, novità che arrivava dall'America. Le pellicole erano proiettate dai "modernissimi" macchinari "Prevost & C." manovrati da Bruno Zanardi, operatore storico che non ha mai mancato uno spettacolo fino alla chiusura definitiva.
La sala cinematografica veniva anche adattata alle più svariate esigenze: si ballava per le sagre del paese, si tenevano adunanze sindacali o convegni politici locali in occasione delle elezioni comunali, si organizzavano veglioni per Capodanno o Carnevale, si allestivano spettacoli di burattini.
Sul finire degli anni ' 60 iniziò, per questi cinema di campagna, un lento ma inesorabile declino, causato dalla diffusione della televisione, dalle discoteche, dalle nuove normative e dai costi sempre più elevati di gestione.
Il Cinema Marconi, gestito per anni dalla famiglia Tommasini e poi da Guglielmo Dall'Orto, chiuse definitivamente i battenti nel 1975.
Nel 1978 il giovane Marco Dall'Orto trasformò la sala nel Body Center, attrezzatissima e moderna palestra, che nel corso degli anni è stata più volte ristrutturata, per adeguarsi continuamente alle più aggiornate tendenze nel campo della cultura fisica e che è tuttora molto frequentata ed apprezzata. Nel 2000 Marco Dall'Orto ha organizzato una mostra sulla storia della palestra e del locale che la ospita, il cui pezzo forte era sicuramente il proiettore "Prevost & C." Per l'occasione ha inoltre pubblicato un articolo sulla "Gazzetta di Parma", da cui sono tratte le notizie qui riportate.
-
Data creazioneDomenica, 14 Giugno 2020
-
Ultima modificaMartedì, 28 Maggio 2024