Con la fine della 1° guerra mondiale rientrarono i prigionieri dai vari campi (che poi saranno di nuovo utilizzati nella II° Guerra Mondiale): non erano più esseri umani ma autentiche larve, e questo non tanto per scelta dei carcerieri, come sarà nella seconda guerra dove si puntava al sostanziale sterminio, ma per l’estrema povertà di cibo che colpiva la stessa popolazione locale. Ad aggravare il tutto la scelta del gen. Cadorna che aveva proibito alla Croce Rossa di portare soccorso ai nostri militari prigionieri, pensando così di scoraggiare la resa in massa di reparti italiani. In Emilia si allestirono tre campi di raccolta di ex-prigionieri, ognuno da oltre centomila soldati, per fornire loro un primo sostegno. Nel nostro Comune, da una ricerca tra i nomi sui monumenti ai caduti e quelli riportati su un elenco dalla Gazzetta di Parma, si evince che il tributo in morti dei soldati di Montechiarugolo fu di 167.
Monumento ai Caduti della I° Guerra Mondiale, in Montechiarugolo
I CADUTI DELLA I° GUERRA MONDIALE - Quando si parla di caduti in una guerra si immagina che la maggioranza sia deceduta sui campi di battaglia, ma se analizziamo le cause di decesso dei militari parmensi vediamo che non è proprio così.
Causa del decesso
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Numero
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Percentuale
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Caduti sul campo
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1.089
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19,2%
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Morti in seguito a ferite
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1.718
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30,4%
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Morti per malattie
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1.800
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31,8%
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Morti in campi di prigionia
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420
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7,4%
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Dispersi
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632
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11,2%
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TOTALE
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5.659
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100%
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L’elenco dei caduti nel nostro comune ammonta a ben 167 unità. Stranamente non tutti questi nominativi sono riportati nelle lapidi dei relativi monumenti, come vediamo dalla tabella. Probabilmente parte dei nominativi senza lapide erano di Monticelli.
Monumento ai caduti di Basilicanova