DA Carlo II° a Carlo III° - Dopo l'abdicazione di Carlo II° di Borbone, nel 1849 ritornò a Parma il figlio Ferdinando che assunse il titolo di Duca col nome di Carlo III°.
Nel 1850 il Duca, per proteggere il suo territorio minacciato dalle guerre d’indipendenza, emanò un editto per creare un corpo volontario di riserva. A Montechiarugolo risposero quattro cittadini: Del Re Giuseppe di anni 63, Melegari Pietro di anni 55, Bardiani Giuseppe di anni 25 e Franchi Siflo di anni 32. Erano però tutti privi di istruzione e senza esperienze militari. Nel 1852 l’esercito affittò una casa che apparteneva ai Borri e che si trovava in centro a Montechiarugolo, ove presero alloggio una decina di Reali Gendarmi, un vicebrigadiere ed un Brigadiere, questi ultimi con famiglia.
Sono anni nei quali il potere percepiva minacce ovunque: ne è prova il testo di un ordinanza del Podestà, che stabiliva gli orari di esercizio delle osterie. Questa misura precauzionale ufficialmente avrebbe dovuto dissuadere i cittadini a commettere crimini.
L’UCCISIONE DEL DUCA CARLO III° - Carlo III° governò in modo piuttosto dispotico, al punto che il 26 marzo del 1854 venne ordita una congiura e il duca fu pugnalato da un certo Antonio Carra .
Il Ducato passò al figlio Roberto, di soli 6 anni.
La madre Luisa Maria esercitò la reggenza, sino allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza. Nella foto è riprodotta la copertina di un volume “Al pont ad mez” che traccia la storia della Banca degli Stati Parmensi che si concluse quando fu proclamato il Regno d'Italia.