Nel 1767, durante il ducato di Ferdinando di Borbone, venne allestita una fabbrica di poveri da sparo, sita nell’area occupata attualmente dal mulino Cerioli.
Pianta del complesso di produzione delle polveri ardenti
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Il castello di Montechiarugolo, non più utilizzato come residenza, venne adibito a deposito dei semilavorati come zolfo, salnitro e carbone, nonché a deposito della polvere da sparo. La struttura produttiva esplose nel 1808, causando la morte di 6 delle persone addette alla lavorazione. A seguito dell’esplosione, la produzione venne trasferita nella chiesa del Convento di S. Maria delle Grazie, nel frattempo sconsacrata, e rimase attiva sino al 1867. Nel censimento del 1857 si cita un Menoni, residente in Montechiarugolo, Direttore della Real fabbrica delle polveri, con stipendio annuo di 3.000 lire e un Poledri, sempre di Montechiarugolo, con qualifica di polverista e stipendio di 400 lire.