Probabilmente il primo elemento di meccanizzazione dell’agricoltura è stato l’aratro 5.000 anni orsono. In un manuale del 1896 vengono trattati vari tipi di aratri: per i modelli più antichi si citano quelli in uso in Abissinia (Etiopia) e nelle nostre isole; sono attrezzi che sembrano vecchi di millenni, composti da una lancia in metallo e due ali in legno, ma tuttora (2016) utilizzati in tutto il Nord dell’Etiopia.
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Aratro abissino |
Aratro siciliano |
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Aratura di un campo etiope nel 2016 |
Nelle nostre campagne gli aratri erano ben più evoluti già nel ‘700. In particolare in America l’aratro subisce una fortissima evoluzione, sia per l’utilizzo con traino animale che con la motorizzazione.
Nel Novecento l’utilizzo dei trattori nelle nostre campagne è abbastanza diffuso già negli anni Trenta e Quaranta e sostanzialmente negli anni Sessanta sostituirà completamente l’utilizzo del traino animale.
Sfogliando un manuale Hoepli del 1908, opera di un direttore di Cattedra Ambulante di Agricoltura del Friuli, struttura parallela a quella del Bizzozero a Parma, abbiamo colto immagini che ci riportano ad attrezzi utilizzati nel primo dopoguerra (anni ’50). Spesso i manuali di divulgazione presentano macchine non proprio all’avanguardia, ma in questo caso sembrano cose futuribili per le nostre campagne del 1908 e probabilmente lo erano anche, visto che i marchi di produzione in genere non erano italiani.
L’ aratro trainato da animali era a guida manuale ( vedi i due manici). I rulli in ferro, riempiti d’acqua per appesantirli, erano quasi fantascienza, infatti, ancora negli anni Sessanta, si usavano rulli in calcestruzzo;
La seminatrice condotta a mano spargeva la semenza, che doveva poi essere coperta con l' erpicatura;
La falciatrice trainata da buoi o mucche traeva l’energia per l’azionamento della barra falciante e da ingranaggi derivati dalla ruota in ghisa;
Il voltafieno ed il rastrello, con le due stanghe, sono impostati per il traino mediante un cavallo;
Imballatrice e trebbiatrice
Il primo settore ove si sviluppò la meccanizzazione fu la trebbiatura: dati del 1922 parlano di otto conduttori abilitati all’utilizzo di caldaie a vapore per azionare le trebbiatici. Nel 1929 si contavano già 830 mezzi in tutta la provincia di Parma.
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Falciatrice meccanica a traino animale |
Voltafieno a traino animale |