Elenco delle storie
LA MODERNIZZAZIONE DELLE STALLE
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Periodo StoricoDal dopoguerra ad oggi
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Argomento storicoL’agricoltura del 900
LA MODERNIZZAZIONE DELLE STALLE E DEI FIENILI - La prima rivoluzione nelle stalle è arrivata con l’elettricità, che dapprima ha alimentato i pozzi, consentendo l’installazione delle pilette di abbeveraggio, evitando così di pompare l'acqua dal pozzo e di trasportarla con secchi e bigonci. Sono poi seguite le mungitrici elettriche, dapprima con il secchio di raccolta del latte incorporato, poi con un sistema di raccolta fisso e infine con le sale di mungitura. Non ultima per importanza l’installazione degli scarica letame che, in modo automatico, raccolgono il letame dal solco della stalla per scaricarlo nella concimaia. Precedentemente si caricava il letame sulla carretta (la carèta dal rud) e si trasportava alla concimaia. Era tale la cura della concimaia ( la masa) che esistevano premi per la migliore, per cui alcuni vaccari non si accontentavano di utilizzare al meglio il tridente ma, per rendere perfetti i bordi e in particolare gli angoli, lavoravano anche a mani nude. La macchina che ha decretato l’obsolescenza delle stalle ottocentesche è stata la falciacaricatrice che non solo taglia e carica automaticamente l’erba, ma la trasporta nella stalla e la depone, senza intervento di manodopera, direttamente davanti alle vacche. Le stalle tradizionali, con piccole porte d’accesso e mangiatoie sulle pareti, non avrebbero consentito queste operazioni. Quindi si sono costruite stalle moderne e funzionali con ampi accessi sui due fronti della stalla, con le mucche rivolte verso il corridoio centrale e le mangiatoie sostituite da un semplice gradino .
Anche i fienili tradizionali sono stati modificati - Le prime imballatrici fornivano balle a forma di parallelepipedo, di circa 20-30 Kg l’una. Erano caricate sui carri e collocate nei fienili tradizionali, al di sopra delle stalle, a mano o con un caricafieno. L’arrivo delle rotoballe cilindriche del diametro di 1,5 m e del peso di 7 quintali ha reso inservibili i vecchi fienili e indispensabile la completa meccanizzazione. Tutte queste automazioni hanno comportato una grande riduzione di manodopera: ad esempio in una stalla tradizionale un vaccaro aveva una paga per curare 15 vacche, mentre in una stalla moderna un addetto ne può curare mediamente 80.
Ampliamento delle strutture - Dalle 16 - 24 poste per vacche nelle stalle del primo Novecento, siamo passati ad una quarantina di capi nelle aziende a conduzione famigliare; nelle strutture più moderne possiamo trovare addirittura un centinaio di mucche da latte.
L’allevamento si compone di diverse strutture:
La stalla in cui le vacche vanno a mangiare e a dormire. E' dotata di pareti apribili elettricamente in modo da essere chiuse nei mesi invernali e aperte in quelli estivi. La struttura non ha poste fisse e la vacca può muoversi liberamente al suo interno.
Il recinto a cielo aperto, col fondo in terra o in calcestruzzo, consente una maggiore mobilità alle mucche e permette al gestore di liberare la stalla per le pulizie.
La sala di mungitura dove le mucche si recano da sole per essere munte. Hanno due o più linee di mungitura, sono dotate di una postazione di lavaggio e di un recipiente di raccolta del latte refrigerato, la cui capienza è proporzionata al numero di vacche.
Strutture tecniche - Sono i silos per i mangimi, le concimaie per la raccolta del letame e le fosse (tampe) che contengono il colaticcio.
Il fienile - Generalmente è una struttura prefabbricata in calcestruzzo, atta a contenere centinaia di rotoballe. A volte un semplice telo può ricoprire i "balloni" opportunamente impilati.
Foto della stalla di S.Anna ( ditta Leoni )
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Data creazioneDomenica, 14 Giugno 2020
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Ultima modificaLunedì, 03 Giugno 2024