LE CASSE D’ESPANSIONE DELL’ENZA - L’area interessata è decisamente ampia: 2,2 chilometri quadrati. Si compone di due bacini, una cassa a monte ed una a valle. La funzione strutturale di questi bacini è di mettere in sicurezza i territori a valle della via Emilia in caso di piena. Il sistema permette di raccogliere parte della piena del torrente mediante sbarramenti sul fiume, che deviano le acque in eccesso verso le casse di espansione, per farle poi defluire gradualmente alcuni giorni dopo, quando il livello è ritornato normale. Il primo elemento è rappresentato da una briglia selettrice, con la funzione di bloccare eventuali ostacoli, come alberi o rami divelti.
A valle della briglia uno sbarramento fisso forma una diga che consente di deviare verso le casse l’eccesso di portata delle piene.
L’acqua deviata viene indirizzata e immagazzinata nella vicina cassa d’espansione ( definita di monte) che può contenere sino a 8 milioni di metri cubi d’acqua.
Cassa d’espansione a monte.
Un secondo sistema di captazione definito di valle è composto da uno sbarramento fisso e dalla relativa cassa d’espansione.
Il sistema si completa con la paratoia di scarico che, cessata la piena, viene aperta per riportare le acque delle casse nel corso del fiume.
L’aspetto naturalistico dell’area è particolarmente legato alla numerosissima presenza di uccelli acquatici che svernano in queste strutture, tant'è che l’area è stata definita S. I.C. (sito di interesse comunitario).
Piantina provvisoria dell' area delle Casse d’espansione.