Parallelamente alle politiche nazionaliste e razziste del nazismo, anche il Partito Fascista cercava di mitizzare la razza ariana, che doveva ridare all’Italia il prestigio che aveva ai tempi di Roma antica, (in questa logica ci si era mossi nelle campagne coloniali). Nel 1938 vengono promulgate anche in Italia le leggi razziali, che emarginano gli ebrei dalla convivenza civile; gli ebrei non possono più esercitare attività quali l’insegnamento e gli alunni ebrei non possono iscriversi alle scuole pubbliche, sono esentati dal servizio militare e non possono iscriversi al P.N.F. Altre disposizioni erano allineate con le politiche tedesche, come il divieto di matrimoni tra ariani e appartenenti ad altre razze.
Col decreto dell’ 8 luglio 1938, si approva il testo unico della legge di guerra. Questo decreto e i successivi autorizzavano l’internamento dei sudditi nemici che potevano portare danno allo Stato.