LE STECCHE DI GHIACCIO PER REFRIGERARE – Nel primo dopoguerra i frigoriferi elettrici erano molto rari. In alcune abitazioni private e in alcune attività produttive si utilizzavano dei contenitori di legno, con un portello a tenuta, composti, nella parte superiore, da una cella in lamiera zincata, ove veniva messo un grosso pezzo di ghiaccio e nei ripiani sottostanti i prodotti da conservare. L’isolamento termico era realizzato mediante pareti dotate di intercapedini riempite di segatura. Giornalmente si eliminava l’acqua dovuta allo scioglimento del ghiaccio e la si sostituiva con ghiaccio nuovo. Il ghiaccio veniva prodotto industrialmente in stecche a sezione quadrata di circa 15 cm di lato e lunghe un metro: per usi civili poteva bastare un quarto di stecca, per altri usi un mezza o una intera. In città esistevano i venditori ambulanti di ghiaccio; a Montechiarugolo, in un primo tempo si doveva andare a comprarlo a Montecchio, poi il signor Zilioli cominciò a venderlo a Monticelli.