Elenco delle storie
LO STABILIMENTO CONSERVIERO MUTTI
LO STABILIMENTO CONSERVIERO MUTTI – L’azienda conserviera Mutti nasce nel 1899 ed è la prima del nostro Comune, seguita poi da una nutrita serie d’imprese di trasformazione del pomodoro. Ecco le principali:
Ragione sociale |
Anno di fondazione |
Ubicazione |
Marcellino Mutti |
1899 |
Località Piazza di Basilicanova |
Vignali Brandino |
1907 |
Basilicanova |
Bardiani e Villa e Romanelli |
1912 |
Basilicanova |
F.lli Fontana Mezzadri e Boni |
1911 |
Montechiarugolo |
Canetti e Rovesti |
1910 |
Basilicagoiano |
Mori Mariotti e Borrini |
1912 |
Monticelli |
Ravasini F.lli |
1919 |
Tortiano |
Lo stabilimento negli anni ‘20 e ‘30
In quasi tutte queste ditte i soci e la ragione sociale mutavano con elevata frequenza e molte esauriranno la loro attività nella prima parte del secolo.
La creazione di un’attività industriale richiedeva, oltre al capitale, grandi capacità organizzative, qualità che evidentemente non mancavano al fondatore della omonima società “Marcellino Mutti”. Prima della creazione dello stabilimento conserviero, era stato fittavolo di un podere di 120 ettari, ove si era prodigato nella selezione del bestiame e nell’introduzione della meccanizzazione agricola; successivamente ne era diventato proprietario e aveva avviato un’attività di stagionatura e commercializzazione di Parmigiano Reggiano e di prosciutti .
Marcellino Mutti aveva quattro figli: Giovanni, Ferdinando, Francesco e Ugo. Ben presto i figli entrarono con ruoli diversi nello stabilimento e Ugo ne assunse la direzione. Nel frattempo la ragione sociale cambiò da “Marcellino Mutti” a “F.lli Mutti”. Ugo Mutti era impegnato politicamente col partito fascista e divenne Podestà del Comune, carica che dovette cedere perché era scapolo.
L’impegno per la qualità valse alla ditta la medaglia d’oro per il miglior prodotto alimentare “trasformato”, ottenuta a Roma ( il prodotto d’allora era ancora il concentrato nero ) e nel 1925 la Palma d’oro “all’Esposizione mondiale di Parigi”. Nel 1927 la ditta acquisì altri stabilimenti, a Noceto, a Provazzano, a Rubbiano, a Tortiano, a Medesano e alla Forca; fuori provincia a Bosco Marengo (Alessandria) e a Gambettola ( Forlì); dopo il ‘45 si alienarono vari stabilimenti, concentrando l’attività sulla struttura di Basilicanova.
Nel 1951, grazie ad un'intuizione di Ugo Mutti, venne lanciato per la prima volta sul mercato il tubetto in alluminio, che consentiva di mantenere fresco il prodotto. Il tappo era rappresentato da un ditale che le massaie potevano riutilizzare. A scopo pubblicitario s’installarono tubetti sulle auto, come mostra la foto della giardinetta parcheggiata nel Palazzo Civico in occasione del centenario della fondazione della società. Fu naturalmente un successo commerciale, a cui seguì il lancio della polpa di pomodoro nel 1971, anche in questo caso primo in Italia e, successivamente, la polpa in bottiglia di vetro nel 1986. Seguirono alcuni anni di normale gestione, poi nel 1988 il dott. Marcello Mutti rilevò la quota d’azienda dai cugini, ai quali cedette la fiorente attività di stagionatura e commercializzazione di formaggi. Con il dott. Marcello e col figlio Francesco, che lo affiancò nel 1994, l’azienda continuò a svilupparsi acquisendo quote di mercato in Italia e all’estero.
Il marchio storico | Francesco Mutti ritira il premio S. Ilario 2016 per la ditta Mutti Spa |
Il quadro produttivo :
Elemento |
anno 1920 |
1950 |
1994 |
2015 |
Prodotto lavorato Quintali |
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500.000 |
2.800.000 |
Quota di pomodori a produzione locale |
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Fatturato Milioni di £ |
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37.000 |
€ |
Dipendenti fissi n° |
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32 |
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Dipendenti stagionali |
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200 |
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Quota nazionale di produzione concentrato |
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23% |
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Tipologie di prodotti realizzati n° |
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7 |
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Stabilimenti n° |
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1 |
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Dimensione stabilimento mq |
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70.000 |
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Paesi esteri nei quali esporta n° |
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75 |
Società concorrenti nel comune n° |
20 |
4 |
0 |
0 |
Attualmente Francesco Mutti, figlio di Marcello, guida l’azienda come amministratore delegato. Quest’azienda industriale, pur fortemente presente sui mercati internazionali, ha ancora un forte legame col territorio, sia per l’ubicazione del principale stabilimento produttivo, sia per la non trascurabile utilizzazione di materia prima locale: i "pomodori".
Dei 400 conferitori di materia prima, il 75% proviene dalla nostra regione; seguono la Lombardia col 13%, il Veneto col 5%, Piemonte col 4%, Lazio 2%, Toscana 1%.
Foto stabilimento
Produzione anni Novanta.
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Data creazioneGiovedì, 18 Giugno 2020
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Ultima modificaMercoledì, 05 Giugno 2024