Quando nel 1914 a Sarajevo venne ucciso in un attentato l’arciduca d’Austria erede al trono dell’Impero austriaco, l’Austria si convinse che in modo diretto o indiretto la Serbia fosse coinvolta in quell’attentato e che si dovesse stroncare subito ogni tentativo di ribellione. Infatti la Serbia ambiva ad imitare la Guerra d’Indipendenza italiana, per creare la Grande Serbia (quella che poi sarà la Iugoslavia). D'altronde, in ragione dell’alleanza russo – serba, sapeva che un attacco alla Serbia avrebbe scatenato la reazione russa. L’Austria, dopo essersi assicurata che la Germania fosse disponibile ad entrare in guerra al suo fianco contro la Russia, dichiarò guerra alla Serbia. Automaticamente la Russia dichiarò guerra all’Austria, la Germania alla Russia e la Francia alla Germania.
In tutto questo movimento l’Italia, pur facendo parte della Triplice (Italia Germania Austria), non venne nemmeno informata preventivamente da Austria e Germania e rimase neutrale. Era poi convinzione diffusa che la guerra sarebbe finita in breve tempo; a tal riguardo la Germania, il cui stato maggiore aveva da tempo preparato il piano “Schlieffen”, riteneva di poter raggiungere Parigi in sei settimane.
La Germania applicò alla lettera il piano “Schlieffen” e, con una rapidità sino ad allora inimmaginabile, utilizzando le ferrovie in parte pensate per tale scopo, radunò due milioni di militari alla frontiera belga e, nonostante la dichiarata e confermata neutralità belga, invase il Belgio e occupò i porti sulla Manica. A quel punto l’Inghilterra, preoccupata del ruolo che la Germania poteva avere anche sul mare, decise di intervenire a favore della Francia. Ora contro l’Austria e Germania si contrapponeva l’Intesa composta da Serbia, Francia e Inghilterra. Sulla Marna il piano “Schlieffen,” che sembrava trionfare, si bloccò. La Resistenza francese, spalleggiata dagli Inglesi, bloccò l’avanzata tedesca e iniziò la terribile guerra di trincea, dove regolarmente perdeva chi attaccava, ovvero aveva il doppio dei caduti. La guerra aveva conosciuto la terribile capacità omicida delle mitragliatrici, che in poche decine di minuti potevano uccidere migliaia di soldati.