I SOLDATI ITALIANI DEPORTATI IN GERMANIA - Alla incosciente ambiguità del generale Badoglio e del re sono quindi da attribuire la cattura e l’internamento in Germania dei militari dell’esercito regio. Nel nostro Comune se ne contano 143. Dell’enorme massa di militari internati, spesso non si parla e si trascura un fatto importante: hanno fatto una scelta, non sono entrati nella lotta armata della Resistenza e non hanno aderito alla Repubblica di Salò, ma hanno continuato a combattere a fianco dei tedeschi. Per questo sono stati deportati e in tanti hanno perso la vita.
![image047.jpg](/images/storie/IIGuerraMondiale/image047.jpg)
![image048.jpg](/images/storie/IIGuerraMondiale/image048.jpg)
![image049.jpg](/images/storie/IIGuerraMondiale/image049.jpg)
![image050.jpg](/images/storie/IIGuerraMondiale/image050.jpg)
Probabilmente allo scopo di ricercare eventuali renitenti alla leva per l’esercito di Salò, venne redatta una lista di militari italiani dei quali si chiedeva ove si trovavano:
Ne emerge una serie di prigionie: Germania (143), Rodi, Creta, America, Egitto, Sicilia, Sardegna, Corsica, Lecce, Grecia, Algeria, Cefalonia, Roma, Pescara e Albania. Per alcuni erano certamente luoghi di prigionia, per altri probabilmente luoghi di passaggio o più facilmente di morte.
|
PRIGIONIERI |
MORTI |
ESERCITO ITALIANO |
165 |
72 |
PARTIGIANI |
- |
11 |
BRIGATE NERE |
- |
6 |