Dicono alcuni autori romani che le acque dell’Enza erano ricche di varie specie di pesci. Ad esempio dai ricordi molto più recenti del barbiere Ponzi “ altra fonte di cibo era il canale della spelta, li si andava a pescare pesci e anguille, in alcuni casi si andava a grottare (prendere i pesci con le mani nelle tane o sotto i sassi), oppure si preparavano delle buche, si drenavano con canaletti e si passava poi alla pesca nella buca.
Nel corso del fiume, nel nostro territorio, sono oggi presenti cavedani, vaironi e carpe.
ANGUILLA - Le anguille presenti un tempo nei canali come la Spelta e sparite da oltre mezzo secolo.
Nella cassa d’espansione a monte, la mania di alcuni pescatori ha portato alla presenza di una moltitudine di specie estranee al nostro ambiente e spesso nocive, quali gamberi killer ( della Luisiana), lucci, brem, barbi, asdpio, pescegatti.