TEMPIETTO S. ANNA “alle Salde “. Si hanno notizie in base a verbali di visite effettuate dalla curia per verificarne lo stato di agibilità alle celebrazioni liturgiche. Una prima visita del 27 aprile 1676 la definisce “non idonea”, per mancanza dei necessari arredi: è quindi probabile che in quella data si potesse definire di recente costruzione. In una seconda visita del 25 giugno 1714 l’inviato del vescovo Marazzani ne indicò l’ubicazione dichiarandolo sotto la giurisdizione di Monticelli e Montepelato e cita come proprietari i fratelli Francesco, Carlo, Antonio, ed Alessandro De Thomatis, abitanti in Montechiarugolo. Nella relazione si diceva che l’oratorio era ampio, ma tutto da tinteggiare; occorreva rimuovere dal soffitto molti nidi di rondine, chiudere le finestre, eliminare le infiltrazioni d’acqua, dipingere i candelabri e sistemare il Palio dell’altare che era appoggiato al muro. In un successivo documento del 27 agosto 1727 mons. Marazzani, dopo aver accertato tramite l’arciprete di Malandriano che erano state adempiute tutte le prescrizioni, rilasciò la licenza di officiarvi i sacri riti, compresa la messa festiva, ad esclusione della Pasqua, Natale, Pentecoste ed ogni importante festa parrocchiale. In quel tempo era proprietario Carlo Tomata, assistito dal sig. Domenico Paglia di Parma. In successive visite del 1778 e 1806 (proprietà dott. Lorenzo Musi ) si parla di ” soddisfazione dei visitatori “che trovarono cose belle ed ottima conservazione.
Oratorio S.Anna
In occasione di una successiva visita del 17 settembre 1883 venne stilato un inventario firmato dal proprietario Filippo Musi e dal cappellano del tempio. Non si hanno notizie del periodo nel quale erano proprietari i Mistrali, creati baroni da Maria Luigia; due di essi furono sindaci in Montechiarugolo: il barone Attilio (1863-1866) e il barone ing. Giovanni Vincenzo ( 1902 – 1903). Del tempo dei Mistrali esiste un imponente platano tuttora tutelato dalla sovrintendenza regionale. Sono documentate inoltre due visite effettuate da mons. Evasio Colli il 25 aprile 1941 e il 14 aprile 1955. Il vescovo lamenta lo stato di abbandono dell’oratorio, a quel tempo di proprietà dell’avvocato Giovanni Lusignani. Viva curiosità ha sempre destato un prato stabile nel comprensorio di Campo Bo, ma collegato a S. Anna con un ponte sul canale della Spelta, definito dalle vecchie mappe catastali “ prato del beneficio di S. Anna”. Dopo la morte dell’avv. Lusignani , la proprietà fu venduta agli affittuari, famiglia Leoni. S. Anna è ricordata nel libro delle “Ville parmensi del dott. Gambara”. Vengono menzionati il parco ed il laghetto, ma quest’ultimo non esiste più.