Come per le colture precedenti la preparazione del terreno, la semina e la raccolta delle pannocchie erano manuali. Queste operazioni avvenivano sul campo, dove si passava poi a togliere i gambi. Dopo la raccolta, si procedeva alla scartocciatura con l’aiuto di appositi spilloni in acciaio della lunghezza di 14 cm, quindi si passava alla sgranatura. Tra le prime macchine utilizzate per questa coltivazione abbiamo:
Seminatrice meccanica – La macchina, spinta da un conduttore che impugnava due bracci di legno, era composta da una ruota anteriore in ferro, da un serbatoio nel quale si poneva il mais da seminare e da un meccanismo che prendeva energia dalla ruota e graduava la distanza di posa dei chicchi. La macchina, non priva di una certa complessità meccanica, permetteva di posare il seme in file rettilinee, in modo che le future piantine fossero ben distanziate. Dato che la spinta era frenata da una specie di piccolo vomere che consentiva di interrare il mais, spesso un altro operatore trainava la macchina con l'aiuto di una corda.
Sgrana mais manuale – Era una specie di panca in legno a tre piedi, con un posto a sedere per l’operatore di fronte al quale era fissata una slitta dove emergevano punte di chiodi lunghi 20 cm. La sgranatura avveniva quindi facendo scorrere la pannocchia sui chiodi, ruotandola ad ogni passaggio.
Sgrana mais meccanica - L’attività era svolta da due operatori: uno provvedeva al caricamento delle pannocchie nella bocca superiore della macchina, l’altro forniva l’energia motrice attraverso la manovella. Lo sforzo di sgranatura, seppure ridotto da opportuni ingranaggi, era notevole, pertanto il sistema era dotato di un pesante volano che, una volta messo in rotazione ad una certa velocità, assumeva un’energia tale da produrre lo sgranamento senza che la macchina si bloccasse per l’eccessivo sforzo.
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Sgrana mais in azione. Particolare del volano e dei dischi che realizzano lo sgranamento |
Pala da mais – Una volta sgranato, il mais doveva essere posto sull’aia ad asciugare. Per spargere il granoturco e soprattutto per rimescolarlo in modo che asciugasse bene, si utilizzava una pala completamente in legno e ricavata da un unico quartone (grossa asse di legno).