Scopri gli usi
ATTREZZI PER LA LAVORAZIONE DELLA TERRA
Badile - Era sempre presente nelle case agricole e serviva per muovere la ghiaia nei cortili, per rifare il fondo ai fossi o per scavare buche.
Vanga - Era generalmente usata dagli uomini perché richiedeva molta forza per conficcarla nel terreno, premendo col piede sulla staffa, ma soprattutto per l’esigenza di sollevare la zolla scavata e ribaltarla sul terreno. Esistono vanghe a lama piatta, forse per terreni sabbiosi, ma nelle nostre campagne la forma più utilizzata era quella triangolare di dimensioni variabili. Una tipologia molto particolare, presente nella collezione, è la vanga a due denti, probabilmente utilizzata per smovere terreni fortemente sassosi.
Zappa - Tra gli attrezzi manuali per lavorare la terra, il più utilizzato era certamente la zappa nelle varie tipologie, dalla zappa tradizionale ad altre dotate di lunghi denti per terreni sassosi. La zappatura per la preparazione alla semina era un’attività prevalentemente femminile, anche se era particolarmente pesante. Le zappe, così come tutti gli attrezzi manuali, erano utilizzate da più generazioni, fino all'usura. La zappa più comune aveva un corpo piatto con una nervatura centrale, la lama piatta e lievemente affilata; la parte superiore era stondata e portava una staffa con base piatta e con la parte superiore tonda. Il manico era lungo circa 1,50 m e la testata, che si infilava nell’apposita staffa, aveva una sezione quadrata. Il manico veniva bloccato nella staffa tramite una tacca lunga una decina di cm, con un lato piatto, l’altro tondo e una testa più piccola nel lato d’ingresso, e più spessa nell’altro lato. La tacca veniva spinta con il martello sino ad ottenere un bloccaggio stabile. Poiché il sole poteva seccare il legno, facendo staccare il manico, si usava tenere per un po' di tempo la zappa in un secchio d' acqua prima dell’utilizzo. Si zappava con una postura sbilanciata in avanti, ovvero con la schiena piegata e questo portava a deformazioni della colonna vertebrale.
Molte zappe della collezione sono prive di manici. Probabilmente un tempo, quando si sostituiva un manico, si utilizzava un ramo di un albero del proprio campo. Di questo attrezzo esistono nella raccolta diversi esemplari quali :
Zappa classica – La struttura era in ferro, con la lama piatta, larga circa 18 cm e alta 22 cm; la parte alta era stondata. Fuori dal nostro territorio esistevano zappe con struttura rettangolare, ovvero prive di stondatura nella parte alta.
Zappa piccola – Per usi orticoli si utilizzavano zappe di dimensioni ridotte, ad esempio larghe 8-10 cm e alte 12-14 cm.
Zappe particolari – Per la lavorazione in terreni ghiaiosi o con presenza di sterpaglie si utilizzavano zappe con dentature. Ad esempio abbiamo una piccola zappa che sul lato opposto alla lama presenta due denti poco pronunciati. Abbiamo poi una zappa con due denti e un'altra con tre.
Puntone da orto - Era un attrezzo rigorosamente artigianale, ottenuto semplicemente tagliando un ramo del diametro di circa 3 cm, che veniva appuntito con la mannaia. Si utilizzava particolarmente per fare piccole buche nel terreno, ove trapiantare piantine di pomodori o altre verdure.
Falcetti da orto - Servivano per la raccolta di ortaggi, come insalata e radicchi.