PULITURA DELLA STALLA– Le stalle moderne con centinaia di mucche sono dotate di nastri elettrificati per la pulizia automatica, ma sino agli anni '60 del Novecento questa operazione era totalmente manuale. L’unico elemento che in qualche modo aveva una gestione non manuale era il colaticcio che scorreva sulla posta in lieve pendenza verso il solco, il quale a sua volta confluiva verso la tampa (vasca di raccolta interrata).
FORCHETTA – Il letto, cosparso di paglia, veniva liberato della parte più sporca di escrementi con l’uso di un tridente (forchetta). Il materiale tolto era posato nel solco posto in fondo alla posta.
PALETTA DA SOLCHETTO – Una paletta di dimensioni inferiori al solco serviva per liberare quest’ultimo dal letame che veniva caricato su una carretta (careta dal rud).
"CARETA DAL RUD" (carretta da letame) – Era in legno, con una ruota sul lato inferiore e due stanghe per la spinta; serviva per raccogliere il letame dai solchi e trasportarlo verso la concimaia. Le carrette da letame in genere si differenziavano da quelle per trasporti vari, perché non erano dotate di sponde laterali.
SCOPA DI SAGGINA – Per completare la pulitura del corridoio della stalla si utilizzava la scopa di saggina.
POMPE VERTICALI PER ESTRAZIONE DEL COLATICCIO – Come accennato la confluenza del colaticcio nella fossa era automatico, ma manuale restava la sua estrazione per portarlo poi sui prati. Per questo si utilizzava una pompa in lamiera di ferro che veniva calata nella "tampa", lasciando all’esterno una parte che conteneva una slitta per scaricare il colaticcio nella castellina. Sempre nella parte emergente della pompa era installata la leva di azionamento della pompa di estrazione.
ELMETTO DA COLATICCIO - In modo involontario i contadini hanno avuto la loro rivincita sull’esercito tedesco con la trasformazione dei caschi militari d' acciaio in enormi mestoli per estrarre il colaticcio dalle "tampe". Certamente non erano efficaci come le pompe verticali ma costavano decisamente poco.
CASTELLINA (castladon ) – Come accennato le pompe o gli elmetti con manico scaricavano il loro contenuto (al sis) nella castellina. Questa era una specie di botte orizzontale in legno, dotata di un’apertura sul centro del lato superiore munita di sponde per facilitare l‘ingresso del liquido. La botte poggiava su un telaio munito di quattro ruote di cui le due anteriori sterzanti e collegate al timone.
RUBINETTO DI CASTELLINA – Un rubinetto in ferro di forma conica consentiva di far scaricare il colaticcio e di spargerlo a ventaglio sul prato.
Le attività di traino animale, con buoi e vacche, sono sparite da decenni e con loro gli attrezzi come i ferri per gli zoccoli o i gioghi che sono diventati oggetti di arredo.