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FORNACIAI
FORNACIAI - L’allestimento della fornace era molto semplice, di conseguenza nell’Ottocento molto spesso sorgeva laddove si costruiva un edificio in campagna, poiché la terra era disponibile e la produzione del mattone in loco, senza costi di trasporto, era più economica dell’acquisto presso le fornaci vere e proprie. L’attività si componeva delle seguenti fasi :
- Preparazione della terra priva di sassi e di altre impurità, ben impastata con acqua;
- Formatura del mattone (quadré ) con l’utilizzo di uno stampo di legno;
- Posa del mattone al sole per l’essiccazione;
- Realizzazione del forno mediante lo scavo di una buca e di una specie di camino con i mattoni essiccati;
- Infine la cottura, bruciando legna o carbone all’interno del camino di mattoni crudi.
Fornaciai che posano i mattoni per l’essicazione
È curioso notare come a quel tempo non si faceva certo uso di scarpe antiinfortunistiche: spesso si lavorava scalzi. La standardizzazione nella costruzione dei mattoni è arrivata nella seconda metà del Novecento, anche se già attorno al Mille la municipalità aveva stabilito la misura del mattone di Parma, cioè 30 cm di lunghezza e 14 cm di altezza. Non è molto dissimile dal doppio UNI attuale utilizzato nei "foratoni" lunghi 25 cm, larghi 12 e alti 10.
Mattone di Parma | Doppio uni (a+a+1 = b) |
BASTONETTI – Sono mattoni tozzi, alti 7 cm e, per qualche verso, richiamano il mattone di Parma dell’anno Mille, anche se più piccoli.
MATTONI BASE – Erano quelli più utilizzati prima dell’invenzione dei mattoni forati. Le dimensioni erano variabili da fornace a fornace, ma con una caratteristica: la larghezza del mattone era la metà della sua lunghezza, ma con mezzo centimetro di meno. Questo faceva sì che due mattoni, affiancati per il lato corto e intervallati da un centimetro di calce, fossero della la stessa dimensione del lato corto. Lo spessore era sempre di 5 cm.
PIANELLE – Erano mattoni rettangolari con una superfice particolarmente piana in quanto servivano per i pavimenti. Avevano dimensioni varie, ma la larghezza era sempre pari alla metà della lunghezza; lo spessore delle tipologie più vecchie era di 5 cm come i mattoni e quindi molto più alte delle pianelle moderne. Esistevano anche pianelle di forma quadrata con il lato di 21 cm.
MEZZA LUNA – Una coppia formava un disco del diametro di circa 26 cm; servivano per realizzare le colonne, in particolare per le stalle.
MATTONE DECORATIVO – Installati col lato corto verso il masso, formavano una linea decorativa sulla parete; i pezzi in collezione provengono dalla demolizione di un caseificio a nord di Monticelli Terme.
MATTONI PER GELOSIE – Sono mattoni forati, per consentire il passaggio di luce e aria. Quelli per i muretti da terrazzo sono tuttora presenti in due ville: una sul fronte ovest del castello di Montechiarugolo, l’altra in basso sul lato nord.
COPPI – I classici coppi a mezzo tronco di cono erano ovviamente fatti a mano e spesso presentavano sul dorso delle linee longitudinali tracciate dalle dita in fase di lisciatura.