ILLUMINAZIONE – Nell’Ottocento e primo Novecento le fonti più comuni e semplici d’illuminazione erano le candele in cera con i relativi candelabri, generalmente in bronzo. Questi strumenti potevano servire sia come luce fissa, sia mobile per trasferirsi ad esempio da una stanza all'altra. Un esemplare della collezione ha la particolarità di poter gestire l’altezza della candela, per mantenere la fiamma poco discosta dal candelabro.
Un poco più sofisticate delle candele erano le lanterne, strutture in lamiera con alla base un piccolo serbatoio che conteneva petrolio illuminante, nel quale era immerso uno stoppino in cotone che, per una piccola parte, fuoriusciva attraverso un opportuno regolatore, permettendo di mantenere la lunghezza e l’intensità luminosa desiderate. Un tubolare in vetro proteggeva la fiammella dalle correnti d'aria. Un particolare tipo di lanterna era quella da rane, dotata di una lente che consentiva di concentrare e dirigere il fascio luminoso verso una ben definita direzione per abbagliare la rana da catturare.
Con lo stesso principio di funzionamento della lanterna, c'era la lucerna da soffitto con il saliscendi regolabile che ne facilitava l’accensione e lo spegnimento. Il paralume in vetro bianco consentiva di ottenere un buon livello d’illuminazione. Il serbatoio in vetro o in ceramica era abbastanza capiente da non richiedere rabbocchi troppo frequenti. Naturalmente lucerne, lanterne e candele producevano fumo che nel tempo anneriva il soffitto. Siccome il petrolio illuminante era piuttosto caro, l’utilizzo della lucerna era limitato all’indispensabile, anche perché una seppur modesta fonte di luce era lo stesso camino.
I lumini ad olio erano utilizzati sporadicamente e spesso con una funzione votiva. La loro luce non era regolabile e l’illuminazione prodotta era di bassa intensità.
Nelle abitazioni delle nostre campagne l'energia elettrica fece la sua apparizione negli anni Trenta, ma si diffuse in modo capillare solo nel dopoguerra (anni ’50). E’ curioso notare che il nome popolare per definire l’energia elettrica era “luce”, in quanto era utilizzata quasi esclusivamente per l’illuminazione, sia per i lampioni stradali che per le lampade delle abitazioni.
Il sistema più semplice era costituito da un piatto in vetro o in metallo smaltato, sotto il quale si trovava la lampadina ad incandescenza da poche candele, avvitata al portalampade. Per le case signorili, e più tardi anche per quelle di operai, si diffusero vari tipi di lampadari. Nelle camere da letto, oltre al lampadario o lampada da soffitto, comparve l'abat-jour.