Come precedentemente accennato, nella prima metà del Novecento si era già diffusa in Italia la meccanizzazione agricola: ne troviamo le immagini nel Manuale Hoepli della fine Ottocento che illustra la falciatrice meccanica trainabile da buoi o vacche, il voltafieno e il rastrello corredati di stanghe per il traino con cavallo.
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Falciatrice |
Voltafieno |
Rastrellone |
La manodopera agricola aveva ancora un costo talmente basso che non conveniva investire in macchinari che peraltro i contadini trovavano piuttosto complessi. Questi attrezzi si sono diffusi in area locale negli anni ‘50. Con l’espandersi della motorizzazione alcuni attrezzi, come i rastrelli e i voltafieno, sono stati modificati per essere trainati dai trattori.
Nella falciatrice del sig. Maccari è evidente il seggiolino dell’operatore, perché, pur essendo sparito il timone, sostituito dal gancio a trattore, i comandi della macchina sono a lato del sedile, quindi è indispensabile che vi sia un operatore sulla macchina stessa.
Nel voltafieno del sig. Uccelli, come nella falciatrice, si notano il sedile e le leve di comando che richiedono l’operatore.
Il rastrello meccanico e il voltafieno sopra raffigurati sono strutturati per il traino da cavallo (coppia di stanghe).
Negli anni ’60 sono arrivate macchine sempre più evolute: barre falcianti per i trattori, condizionatori, voltafieno e imballatrici. Queste ultime compattavano prima le piccole balle rettangolari, poi le rotoballe cilindriche o rettangolari. L’attività manuale è così sostanzialmente sparita.
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Moderna falciatrice |
Moderno voltafieno |